Comunicato stampa: parliamo di caregiver

Parliamo di caregiver: la grande sala di Cantina Albinea Canali è affollata da una platea che vede fra i partecipanti i rappresentati delle Associazioni aderenti al CUPLA (Coordinamento unitario
pensionati del lavoro autonomo) di Reggio Emilia che organizza l’evento insieme a CARER, l’Associazione dei caregiver familiari, Enti del volontariato e del Terzo settore, rappresentati dei Sindacati dei lavoratori, Rappresentanti e Operatori dei servizi sociali e sanitari del territorio, Amministratori locali.

Il Presidente del CUPLA Luigi Davoli nel suo saluto iniziale richiama la legge di riforma della non autosufficienza e impegna le associazioni aderenti ad una vigilanza attiva per la sua realizzazione,
quindi sottolinea l’estrema rilevanza dei caregiver familiari nella assistenza alle persone anziane fragili o non autosufficienti.
Loredana Ligabue, coordinatrice dell’evento, illustra le motivazioni per cui i caregiver familiari sono e saranno il cardine per un welfare sostenibile e centrato sulla domiciliarità e la necessità di
intervenire in risposta ai loro bisogni con politiche adeguate e in un contesto di acquisizione di diritti in ambito nazionale e regionale. Nel merito invita i relatori ad intervenire.
L’ Onorevole Ilenia Malavasi, impegnata al Parlamento per la definizione di un impianto normativo che riconosca i caregiver familiari nella pienezza del loro ruolo, collega l’intervento sul caregiver al
quadro della riforma per la non autosufficienza e agli inadeguati elementi attuativi varati dal Governo Malavasi rivendica altresì l’esigenza di riconoscere una legge per i caregiver inclusiva (
che prescinda dall’essere conviventi con la persona assistita), rapportata al carico assistenziale sostenuto e in relazione attiva con i servizi territoriali.
Lalla Golfarelli Presidente di CARER rimarca che ci sono bisogni unitari che riguardano la cura e che il ruolo del caregiver, ancora oggi a forte connotazione di genere, essenziale per accompagnare la
persona cara assistita evitando una istituzionalizzazione trappo precoce. Nell’ambito nazionale sottolinea l’importanza di alleanze socialmente e politicamente trasversali e come, in ambito
regionale, si debba stanziare un Fondo adeguato per dare continuità e diffusione ai servizi e a agli interventi di sostegno al caregiver a partire da quelli positivamente sperimentati in questi anni in
Emilia Romagna. E infine ribadisce l’importanza del post caregiving e del riconoscimento delle competenze maturate nel periodo di cura.

Stefania Ferretti Caregiver da 20 anni esprime la sua storia e le difficoltà di accesso anche burocratico ai servizi, l’importanza di uno sportello dedicato, di azioni formative per l’acquisizione di competenze per il prendersi cura, di supporti per evitare l’uscita dal lavoro e contrastare l’impatto, anche in termini di salute, di pesanti sacrifici di vita familiare e perdita di rapporti sociali.
Richiama altresì l’importanza di una copertura assicurativa e contributiva. Alberto Ravanello Direttore Attività Socio Sanitarie Ausl di Reggio Emilia, sulla base della sua esperienza nelle diverse filiere di bisogni sociali ha colto il ruolo e la necessità di dare aiuto a chi si prende cura, dando ascolto e informazioni , proponendo servizi interconnessi, flessibili, rispondenti a bisogni spesso urgenti e complessi, capaci di “andare verso le persone” (non di “prenderle in carico”), valorizzando altresì luoghi come ad es. la Casa della Comunità e l’apporto di tante antenne sociali presenti sul territorio.
Emanuele Cavallaro Responsabile provinciale ANCI Reggio Emilia ha evidenziato come ad oggi sia Il Sindaco il vero sportello unico per i cittadini. È da qui che si deve partire, organizzare con senso
pratico gli interventi, usare al meglio risorse che sono essenziali per rispondere a nuovi bisogni sociali. I caregiver sono parte essenziale di una riorganizzazione dei servi adeguata alla società
dell’invecchiamento.
Giovanni Verzellesi Rettore di Università di Modena e Reggio ha sottolineato che il numero di studenti universitari che sono anche caregiver cresce e cresce anche la sensibilità delle Università
nei loro confronti. Ricorda il sostegno al diritto allo studio, aiuti per i caregiver con più flessibilità e sostenibilità per i tempi degli esami , tutoraggio aggiuntivo e counseling psicologico di cui ad un
recente bando di ERGO (agenzia regionale per il diritto allo studio) insieme gli Atenei dell’Emilia Romagna.

Isabella Conti, neo Assessora regionale al welfare, terzo settore, politiche per l’infanzia e scuola dell’Emilia Romagna, ha parlato di. un nuovo umanesimo presente in questa idea di cura perché si
risponde a bisogni di cambiamento che sono profondi e che necessitano di scelte politiche adeguate. I dati rimarcano l’urgenza di intervenire. 1,5 milioni di over65 nei prossimi anni in Emilia
Romagna. I caregiver e gli anziani non autosufficienti sono circa 221.000. Le amministrazioni pubbliche non saranno in grado di garantire la dignità delle persone non autosufficienti senza
un’azione congiunta con i caregiver e una riorganizzazione dei servizi.
Un fondo caregiver è essenziale per mettere in campo interventi, per dare riconoscimento e sostegni che possono avere un effetto moltiplicatore in termini sociali. Da un lato abbiamo “famiglie caregiver” dall’altro il 53% delle famiglie è unifamiliare e quindi il rischio è invecchiare da soli. Il caregiver va quindi riconosciuto non solo in un legame familiare ma anche amicale e di
relazione. Serve relazione affettività e responsabilità gli uni con gli altri. Nel bilancio regionale prossimo ci sarà un grande investimento nella non autosufficienza, nei caregiver e nella legge sulla
natalità Per i caregiver stiamo lavorando su formazione, supporto psicologico, prevenzione burn out, contributi previdenziali. Predisporremo una Piattaforma regionale del caregiver dove si possa
avere accesso alle informazioni, a consulenze, facilitazione nelle comunicazioni con i servizi. Faremo così insieme un importante passo in avanti verso una comunità nella quale, anche nel
futuro, valga la pena vivere.

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